I brutti ma buoni (o Brut e Bon) sono biscotti devono il proprio nome alla forma irregolare e ruvida ma decisamente friabili e delicati. La ricetta prevede pochi ingredienti come le nocciole, albumi d’uovo montati e vaniglia.
Sono proprio gli ingredienti e la mancanza di farina nell’impasto a renderli adatti anche alle persone con intolleranza al glutine.
![Brutti ma buoni](https://www.piemonteintavola.com/wp-content/uploads/2019/11/brutti-ma-buoni-3-1024x682.jpg)
La storia dei brutti ma buoni:
I biscotti brutti ma buoni sono dei biscotti contesti da numerose località piemontesi e italiane. La tradizione però racconta che un ignoto pasticcere di Borgomanero creò un dolce irregolare nella forma, brutto da vedere (brut) ma buonissimo nel gusto (bon).
Alcune località del Cuneese e il comune di Chieri sono solo alcune delle località che ne rivendicano la paternità. Anche a Varese c’è una pasticceria che garantisce di essere la depositaria della ricetta.
![brutti ma buoni](https://www.piemonteintavola.com/wp-content/uploads/2019/12/brutti-ma-buoni-4-1024x683.jpg)
La ricetta brutti ma buoni:
Ingredienti
- 300 grammi di nocciole
- 200 grammi di zucchero
- 150 grammi di albumi
- 1 baccello di vaniglia
Preparazione
Montare a neve albume e zucchero, aggiungere le nocciole tostate in granella e la vaniglia. passare il composto ottenuto in tegame a fuoco lento mescolando fino ad ebollizione. Quindi, preparare dei mucchietti di impasto di forma irregolare su una carta da forno e cuocere in forno a 160°C per circa venti minuti.
![brutti ma buoni](https://www.piemonteintavola.com/wp-content/uploads/2019/12/brutti-ma-buoni-2-1024x682.jpg)
© Gli elementi grafici ed i testi presenti in Piemonte in tavola sono da considerarsi di esclusiva proprietà di Denis Rendesi. Questo ne vieta la riproduzione anche parziale del contenuto.