Le cipolline di Ivrea sono un simbolo della zona del Canavese. Particolarissime per la forma ridotta, che varia da uno a tre centimetri, e per la colorazione bruna, in passato erano molto rinomate. Dal gusto delicato, ancora oggi sono uno sfizioso antipasto e sono impiegate anche in cucina per dar vita a diverse ricette.

cipolline di ivrea
© Denis Rendesi ©

La storia delle Cipolline di Ivrea:

Si trova traccia delle cipolline di Ivrea in Passeggiate nel Canavese, una pubblicazione del 1871 che le cita come già celebri non solo a Torino. Queste particolari cipolle sono di storica produzione canavesana, tanto che fanno parte anche di uno stemma comunale. Si tratta del Comune di Quincinetto che ha voluto omaggiare la comunità inserendo questo prodotto graficamente nello stemma. Le cipolline appaiono quindi insieme alla vacca incoronata e al castello. Lo stemma racconta perciò abbastanza esplicitamente di una comunità impiegata nell’allevamento di alpeggio e nella coltivazione di quelle che in dialetto sono conosciute come haulìt.  

La fama di questo prodotto è confermata anche in un libro del 1907 a cura di Chiej Gamacchio, professore che affermava quanto le cipolline fossero enormemente esportate anche all’estero, come in Svizzera e Francia. Ma non solo. Arrivavano già agli inizi del Novecento anche in  Spagna e addirittura nelle Americhe. All’esportazione erano destinate sia le cipolline allo stato naturale sia già confezionate secondo diverse varianti.

cipolline di ivrea
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La produzione delle Cipolline di Ivrea:

Oggi la produzione delle cipolline di Ivrea è costante ma è decisamente diminuita rispetto al passato. Tutto è iniziato con l’arrivo dell’autostrada, che ha occupato i terreni pianeggianti, molti dei quali erano adibiti alla coltivazione di questo particolare ortaggio. Ma non è di una strada tutta la colpa. La produzione è diminuita anche per via dell’arrivo della Olivetti. Soprattutto nel dopoguerra, molti contadini abbandonarono le campagne e il lavoro cambiò, dovendo far fronte alla imminente industrializzazione.

Il prodotto resta comunque di grande utilizzo. Avete presente i sottaceti? Ecco, quelle deliziose gemme sbiancate dall’aceto sono proprio quelle di Ivrea. Si producono tra febbraio e marzo, mentre il raccolto avviene a metà agosto, quando hanno raggiunto il colore rosso mattone. Hanno bisogno di molta acqua durante la crescita, infatti prima di essere vendute vengono sempre pulite dalla terra e poi stese ad asciugare. Da una sola ara di terreno si ottengono molti bulbi: da 75 fino a 100 chili.

cipolline di ivrea
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Territorio:

Le cipolline sono prodotti su un territorio abbastanza esteso, se pur originali di Ivrea. Le troviamo nei campi di tutta la provincia torinese e nelle zone che da Ivrea seguono la Dora Baltea. Sono prodotte fino al confine con la Valle d’Aosta nelle aree pianeggianti. Quincinetto e Tavagnasco sono l’epicentro della produzione anche oggi. In questa area le condizioni del terreno, del clima e della luce sono ideali per questa coltura e si contano circa otto produttori tutti concentrati in questo territorio per circa 1500 metri di terreno coltivato in totale.

Nel 1907 si stimavano invece circa cinquanta ettari di coltivazione comprendendo anche i Comuni di Settimo Vittone, Pont Saint Martin, Cesnola, Montestrutto e Carema. In tutto l’eporediese è oggi assodata l’importanza tradizionale di questo prodotto, tanto che anche le istituzioni si stanno muovendo verso una sempre maggiore promozione del cipollino, che contribuisce a saldare l’identità del territorio.

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